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giovedì 5 agosto 2010

"VOGLIO LE CALENDE GRECHE" di Jessica Arghimenti

Di Astrid Fataki


Talvolta capita di recarsi in libreria per cercare qualche novità, succede poi, che si ha la fortuna di trovare, nei tanti scaffali, libri di autori minori o sconosciuti, ma di grande spessore letterario.

"Voglio le Calende greche" é un libricino di grande interesse storico-artistico, scritto da Jessica Arghimenti, giovane autrice dell'interland Casertano, precisamente Santa Maria Capua Vetere.

Nel libro sono raccolti i racconti più significativi della sua carriera letteraria, i cui protagonisti si muovono nella loro realtà che ha come scenario la splendida cornice di Capua e Santa Maria Capua Vetere.

Cito con entusiasmo alcuni passi di uno dei racconti "Il latino è una lingua perfetta":

«sulla via Appia, al chilometro duecentonove, sta una nobile tomba d'epoca romana, solenne edificio col corpo quadrangolare e un'anima di pietre e lastre di marmo, datato per lo più al secondo secolo dopo Cristo e che invece il professore faceva risalire più addietro, all'età aurea di Augusto, secondo taluni suoi studi e calcoli che nascondeva, trai sacchetti di lavanda nel corredo di lenzuola immacolate della moglie.

Si soffermava sempre a rimirare la vetustà del mausoleo, il movimento insieme concavo e convesso delle forme geometriche, come un innamorato dimentico del traffico, dei commercianti e degli avventori che tenevano confusione tutt'attorno a lui, alla tomba con le sue quattro torrette cilindriche, gli spigoli e le edicole con i frontoni, i finti archi e le semicolonne.

Nella saggezza che solo la filosofia sapeva infondergli, aveva trovato il coraggio di rassegnarsi alla cupoletta messa sgraziatamente da un restauro di età borbonica, come un brutto cappello addosso all'austero edificio, facendolo rassomigliare a un gigantesco fuso, ciò che gli valse da allora il goffo nome di "Conocchia". Si doleva, ma sopportava che tanti bei particolari fossero scomparsi, che il colore uniforme dell'originale fosse ora tratto nel brusco accostamento di una tinta chiara a un'altra scura. Però quell'ultimo estremo oltraggio, l'impudico scempio, un supermercato di generi alimentari nuovo zecca, con cartelloni in tinte psichedeliche atti pubblicizzare ogni ben di Dio, quello di professore non poté tollerarlo. Proprio in faccia alla Conocchia, appena appena difesa da una smilza recinzione!»
[Voglio le Calende Greche, di Jessica Arghimenti, ediz. Arpanet]

Con il professore de Rabiriis, protagonista di questo straordinario racconto, facciamo un tuffo nella storia dell'arte romana. Pagina dopo pagina, scopriamo un territorio ricco di antichità, ove anche il casertano D.O.C. si stupirebbe per i notevoli siti archeologici presenti in tutta la provincia, e per niente valorizzati dalle istituzioni locali. "Bomboniera di Nozze" è un delizioso ritratto di due giovani, Maria Lia e Luigi, che si apprestano a preparare il loro matrimonio. Gli usi e costumi della Campania sono qui descritti con minuzia e grande maestria. L'atteggiamento capriccioso e insoddisfatto della giovane donna nella scelta delle bomboniere, innervosisce la commessa del negozio con grande imbarazzo per lo sposo; scene di vita quotidiana raccontate con il cuore del sud.

Un libro da leggere in completo relax per poter apprezzare le meraviglie di una terra umile e ricca di cultura.

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