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martedì 14 settembre 2010

SUPER MENTANA: LA GRANDE RIVINCITA.

Di Astrid Fataki

Da Matrix al Tg LA7,  L'ECO DEL SUCCESSO SCONFINA.

Circa un anno fa nel febbraio del 2009 Enrico Mentana, giornalista, abbandonava la conduzione del noto programma "Matrix", in onda su canale5, in seconda serata. La causa dell'inaspettata rottura, tra il conduttore e la Mediaset,  fu causata dalla cinica scelta editoriale, di mandare in onda, un programma di scarsa utilità sociale, come il "Grande Fratello", anziché "Matrix" programma d'informazione e cultura, che quella sera avrebbe dovuto trattare il caso di Eluana Englaro, la cui Ansa ne aveva appena comunicata la morte. Al contrario di tanti suoi colleghi, Super Mentana, non ha ceduto agli ordini imposti dall'azienda, ma per coerenza professionale, ha preferito lasciare un programma in cui aveva impiegato tutte le sue energie  e rimanere nell'oblio per circa un anno, per poi tornare alla ribalta con professionalità, demolendo l'informazione di plastica che si è andata a consolidare, in un'epoca dove la serietà e la trasparenza delle informazioni sono diventate secondarie.

Ecco, allora, la sua rivincita contro chi ha avuto fretta di liberarsene. Riportiamo, un breve scorcio dell'articolo pubblicato sul giornale francese, "Le Monde" che scrive così:

"IL TG CHE RESTITUISCE LA LIBERTÁ ALL'ITALIA"

«È bastato poco per far tremare i due colossi dell'informazione televisiva italiana, il Tg delle 20, della Rai (emittente pubblica) e il Tg5 (gruppo Mediaset di proprietà della famiglia Berlusconi). Hanno dovuto cedere metà dell' audience, (meno 5 punti per la prima, meno 7 punti per la seconda), al Tg di La7, rilanciato, diretto e presentato dal giornalista, Enrico Mentana, che, in meno di due settimane, ha raggiunto il 10%, ossia quasi la metà dello share della concorrenza». Alla domanda, qual è la chiave del suo successo? Super Mentana, che si definisce "un vignaiolo", risponde: «Non sono io a dover commentare la mia produzione. I numeri parlano da soli. Io conduco un giornale, sono gli altri che lo guardano». Ha poi aggiunto: «Volevamo un giornale completo, ordinato, e libero. La crisi politica restituisce al popolo italiano, il gusto di una politica e di un'informazione non controllata».

La severità e l'onestà professionale sono i pilastri del giornalismo e dell'informazione vera, che al giorno d'oggi è una peculiarità di pochi.

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